Ci troviamo a Nichelino, a pochi metri dal torrente Sangone, in una via come tante della prima cintura di Torino tra capannoni, officine, case in linea e piccole palazzine.
L’edificio bifamigliare, costruito negli anni ’30, dall’esterno si presenta in modo piuttosto anonimo. Si sviluppa su un piano rialzato, dal quale si accede al sottotetto, in parte recuperato in anni recenti. La vera sorpresa è il cortile interno, uno spazio intercluso e privato da valorizzare.
L’obiettivo definito insieme ai committenti è quello di trasformare un edificio ormai obsoleto in una villa urbana in standard Passivhaus e Biosafe dal design moderno e curato.
Il primo passo, però, è stato districarsi dall’intreccio normativo gravante sull’area. Proprio il Sangone, è la principale causa dei numerosi vincoli urbanistici: a seguito dello studio geologico-idraulico si è reso necessario portare la quota di calpestio del primo solaio a 2 metri rispetto alla sede stradale e, conseguentemente, rimodulare completamente le altezze e gli spazi interni, dato l’obbligo di rimanere entro la sagoma dell’edificio esistente.
Il fabbricato risultava obsoleto dal punto di vista energetico, sismico e funzionale e il suo recupero sarebbe stato molto complesso, costoso e invasivo; inoltre gli interventi sarebbero stati estremamente vincolanti per la distribuzione interna, non potendo quindi rispondere alle esigenze della nuova proprietà.
Per questi motivi, grazie anche al Superbonus 110%, la scelta è ricaduta sulla demolizione e ricostruzione del fabbricato a partire dal primo solaio, mantenendo e consolidando il solo piano interrato e ricostruendo l’edificio con struttura prefabbricata in legno.
Due nuove scale conducono al piano rialzato: la prima, prossima all’ingresso pedonale, può essere dotata di montascale, la seconda, più nascosta, è stata integrata nella sistemazione a verde pensile e conduce al giardino e alla piscina. Proprio il giardino riveste una grande importanza progettuale: oltre a valorizzare l’intero intervento e rendere gradevole la fruizione dello spazio esterno, il verde riduce notevolmente l’effetto isola di calore e interviene quindi attivamente sul comfort termo-igrometrico, visivo e percettivo dell’intervento.
Il piano rialzato ospita tutti i principali ambienti di vita: l’ingresso avviene in un open-space, con il soggiorno da un lato e un’ampia cucina che, attraverso le grandi vetrate, si apre su una zona pranzo esterna e sul giardino. Un breve corridoio conduce alla zona notte, dove troviamo la camera padronale con cabina armadio e sala da bagno privata, una seconda camera da letto, un secondo bagno e la lavanderia. Dal soggiorno, caratterizzato da uno spazio a doppia altezza, si sale al piano sottotetto, occupato da ambienti con destinazione secondaria, in particolare un grande locale guardaroba utilizzato anche come locale di servizio.
Ecco la nostra proposta per recuperare e valorizzare uno spazio urbano della cintura di Torino, con un intervento di sostituzione edilizia per la realizzazione di un edificio efficiente, antisismico e salubre.